Se con il tuo partner siete in cerca di una gravidanza e nonostante la giovane età e gli esami andati a buon fine non arriva, il mio consiglio è quello di fare attenzione allo stress, perché influisce fortemente sulla fertiità, femminile e maschile.
Tra gli effetti indesiderati dello stress, oltre ad irritabilità, stanchezza, problemi di digestione, di peso e di memoria si annovera anche una riduzione della fertilità, per lui e per lei. Dunque, se si è in cerca di un figlio è bene tenerlo a bada il più possibile.
Stress e fertilità femminile
Nelle donne lo stress può influire sull’ovulazione e sul ciclo mestruale. Adrenalina, noradrenalina e cortisolo, ovvero gli ormoni generati dallo stress, alterano il livello degli ormoni sessuali, come LH, FSH, estrogeni, progesterone, prolattina e degli ormoni tiroidei, altrettanto fondamentali per la fertilità.
In particolare, gli ormoni derivati dallo stress determinano una riduzione degli ovociti ritardandone il rilascio da parte dei follicoli e, dunque, ostacolando l’eventuale impianto nell’utero dell’ovocita fecondato. In più, adrenalina, noradrenalina e cortisolo sono ormoni vasocostrittori, dunque, causano una riduzione del flusso di sangue alle tube, con conseguente rallentamento del passaggio dell’eventuale ovocita fecondato verso l’utero.
Inoltre, come se non bastasse, tali ormoni hanno anche un’influenza negativa sul sistema immunitario, il cui corretto funzionamento è indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo e, ovviamente, per lo sviluppo della gravidanza.
Stress e fertilità maschile
Negli uomini lo stress può incidere negativamente sul livello di testosterone, ormone fondamentale per la produzione degli spermatozoi.
Perché lo stress incide così tanto?
Lo stress fondamentalmente è una reazione di protezione del nostro organismo che, quando si sente sottoposto a minacce provenienti dall’ambiente esterno, scatena una serie di reazioni essenziali per mettersi in salvo, come la fuga o l’attacco. Nello specifico, di fronte ad alcuni stimoli disturbanti o minacciosi, l’ipotalamo, da cui partono le risposte ai diversi stati emotivi, secerne o produce: adrenalina, noradrenalina e cortisolo.
La nota storica
Negli anni Cinquanta del secolo scorso, il fisiologo austriaco Hans Selye diede un nome a questa reazione, comune a tutti gli esseri viventi, definendola general adptation syndrome – “reazione generale di adattamento”. In pratica, grazie all’azione di adrenalina e noradrenalina che spingono il sangue ai muscoli e al cuore, il battito aumenta, il respiro si accorcia, i muscoli si tendono e il nostro corpo è, dunque, subito pronto a scappare, a competere, o comunque a lottare per la sopravvivenza.
Siamo esseri umani, non animali
Purtroppo, a differenza degli animali, noi esseri umani non riusciamo, subito dopo aver superato il momento di difficoltà, a ripristinare una situazione di base, riportando i livelli ormonali nella norma, dal momento che, generalmente, tendiamo a ripensare a quanto accaduto e a preoccuparci (nel senso letterale del termine di: occuparci prima) di quanto potrebbe accadere in futuro. In più, nell’ambito della routine quotidiana siamo sottoposti ininterrottamente ad una serie di stimoli che potrebbero generare stress, dal traffico, allo smog, dalle scadenze di lavoro a quelle burocratiche, dagli impegni mondani a quelli famigliari.
Come fare?
Per questo, considerando che lo stress a lungo andare potrebbe essere foriero di numerose patologie, tra cui l’infertilità ma anche disturbi cardiaci, come tachicardie o aritmie; disturbi gastrointestinali, come colon irritabile o gastrite; circolatori, dermatologici, etc…
Stile di vita
Alimentazione
Ai soggetti particolarmente sensibili allo stress consiglio di adottare uno stile di vita sano. Il primo step, come sempre è l’adozione di un’alimentazione sana, bilanciata ed antinfiammatoria, ovvero caratterizzata da un basso apporto di carboidrati; seguito subito dopo dalla regolarizzazione dei ritmi sonno veglia, ovvero dei cicli circadiani.
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Il sonno
Dormire bene è un antidoto fondamentale allo stress. Il tutto sempre prestando attenzione all’adeguata idratazione e, va da sé, riducendo al minimo il consumo di bevande alcoliche, zuccherate e, naturalmente, tabacco.
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Attività fisica
Infine, ai pazienti tendenti allo stress suggerisco vivamente di praticare attività fisica con regolarità, dal momento che scarica le tensioni e libera le endorfine. Lo yoga, ad esempio, è una disciplina olistica che coinvolge corpo e mente e, senza ricorrere direttamente a pratiche di meditazione o mindfulness, ha un enorme potere distensivo con risultati estremamente positivi.
Supporto Psicologico
Poi, per i pazienti che desiderano affrontare un percorso di fecondazione assistita che, di per sé, può costituire una fonte di stress emotivo, consiglio di prendere in considerazione la possibilità di avvalersi di un supporto psicologico valido, per sostenere, non solo i singoli partner ma anche la coppia nel suo insieme.