Fecondazione assistita e parti gemellari, c’è un nesso?
In passato, in seguito a trattamenti di fecondazione assistita molti parti erano gemellari. È ancora così? E come si spiega questo fenomeno?
La dottoressa Rampini interviene su un tema delicato che è ancora fonte di dubbi e incertezze tra le coppie che vogliono affrontare un percorso di PMA: c’è un nesso tra fecondazione assistita e gravidanze multiple?
Le premesse
“In primis, va fatta una considerazione la maggior parte dei casi di gravidanze plurigemellari che in passato hanno fatto “notizia”, spesso derivavano da stimolazioni e rapporti mirati durante terapie per sterilita.”
“L’altra considerazione essenziale per affrontare questo argomento è che, prima, si tendeva ad effettuare, in caso di fecondazione assistita, il transfer di più embrioni perché i tassi di successo erano mediamente inferiori a quelli attuali.”
“Terza e ultima considerazione sul passato è che fino al 2009 la Legge 40 del 2004, che regola tutti i trattamenti di PMA, vietava il congelamento embrionale. Dunque, nella maggior parte si trattavano solo 3 ovociti, dal momento che, in caso di fecondazione, si era tenuti a procedere al transfer di tutti e tre gli embrioni ottenuti, con il conseguente aumento di gravidanze trigemine, nel periodo di tempo compreso dal 2004 al 2009. Nel 2009 un’importante sentenza della Corte costituzionale ha riportato la donna al centro della metodica permettendo al medico di agire nel miglior interesse della paziente stessa. Da quel momento in poi, si è quindi potuto ritornare a trattare più ovociti, senza la necessita di dover eseguire il transfer di tutti gli embrioni ottenuti.
Il SET
Oggi la tendenza prevalente è quella del SET – Single Embryo Transfer, che è più sicura per la salute della donna e del feto e garantisce maggiori tassi di successo del trattamento, grazie ai progressi medico scientifico in questo campo che oggi consentono di eseguire il transfer al quinto giorno di vita dell’embrione – stadio di Blastocisti – con ottimi risultati.
Per approfondire leggi QUI
Tecniche di congelamento embrionario
Inoltre, le avanzate tecniche di congelamento embrionario permettono di congelare gli embrioni sovrannumerari preservandone le qualità e aumentando le possibilità di concepimento grazie all’opportunità, qualora si renda necessario, di eseguire successivi transfer differiti degli embrioni stessi. Questa possibilità si rivela molto preziosa sia in caso di fallimento del primo tentativo sia per una seconda gravidanza dal momento che risparmia alla paziente una seconda stimolazione ovarica con annesso prelievo ovocitario.
Per approfondire il tema della vitrificazione clicca QUI
La blastocisti
Chiaramente, il parto gemellare non è un’ipotesi del tutto escludibile dato che la blastocisti ha la capacità di dividersi in due embrioni perfettamente uguali, gemelli omozigoti, tuttavia questo fenomeno è molto raro.
Direi che oggi le gravidanze multiple sono un evento poco frequente nei trattamenti di fecondazione in vitro, anche perché essendo soggette ad un maggior numero di complicazioni si tende ad evitarle per preservare la salute della futura madre e del feto.