Amh e fertilità
Molte donne in cerca di una gravidanza che, dopo diversi mesi di frequenti rapporti non protetti non riescono a rimanere incinte, si rivolgono a me per capire se esiste un modo oggettivo di valutare lo stato della loro fertilità.
Ovviamente, specialmente per quanto riguarda le donne, sono molti fattori che entrano in gioco per un buon funzionamento ovarico ed una fertilità adeguata.
Tuttavia oggi il dosaggio dell’AMH (ormone antimulleriano) è considerato uno dei markers più significativi della riserva ovarica
AMH? Ecco cos’è
L’AMH viene prodotto dai follicoli primordiali dell’ovaio ed il suo valore è indicativo del numero di follicoli residui nell’ovaio.
Il numero dei follicoli primordiali è massimo intorno alla ventesima settimana di gestazione (ovvero mentre il feto è ancora nella pancia della mamma), quando arrivano a circa 7 milioni. Mentre, alla nascita, la bambina conta un milione di follicoli.
Nel corso della vita fertile attiva, cioè dalla pubertà alla menopausa, decrescono con velocità variabile da donna a donna.
Come si dosa l’AMH?
Il test è facilmente eseguibile con un prelievo ematico e può essere fatto in un qualsiasi momento del ciclo mestruale perché non risente delle variazioni ormonali normalmente il risultato è dato in ng/ml.
Cosa ci può dire il suo valore?
Come anticipato il valore dell’AMH può rivelare molte informazioni, se opportunamente letto.
AMH basso
In caso di valori bassi è un campanello di allarme sulla residua fertilità della donna. Ovviamente, nelle paziente che si approcciano ad un percorso diagnostico per verificare lo stato della propria fertilità è importante effettuare anche altri esami per verificare altri valori.
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Qualora anche gli altri valori risultassero bassi, è chiaro che l’indicazione sarebbe quella di procedere il prima possibile ad un trattamento di fecondazione assistita con tecniche avanzate.
AMH alto
Il valore dell’AMH può essere elevato in donne con ovaio micropolicistico. In questo caso è un ottimo indicatore per la strategia da eseguire nella stimolazione ovarica mettendo in atto misure per non incorrere nella sindrome da iperstimolazione ovarica.
Nelle donne che sono in procinto di iniziare un percorso di fecondazione assistita, il valore dell’AMH è fondamentale per aiutare a “personalizzare” la stimolazione ovarica ritagliandola sulla singola paziente
Preservazione della fertilità e AMH
Nel caso di donne, anche giovani, che ancora non hanno pianificato una gravidanza è molto utile raccomandare, tra le altre analisi del sangue, il test dell’AMH. Infatti, in caso di valori bassi sarà così possibile consigliare, soprattutto alle pazienti tra i venti e i trent’anni, la preservazione della fertilità attraverso la crioconservazione ovocitaria.
In questo caso, il medico specialista in PMA eseguirà la stimolazione ovarica, per poi effettuare il prelievo ovocitario e subito dopo procedere alla vitrificazione degli ovociti prelevati. In questo modo la paziente quando cercherà una gravidanza, qualora dovesse ricorrere alla fecondazione assistita, potrà utilizzare successivamente i propri ovociti, altrimenti potrà donarli e consentire ad un’altra donna di coronare il proprio sogno di maternità