Fertilità a tavola: alimentazione e pesticidi
Frutta e verdura sono sicuramente un toccasana ma attenzione: solo se LAVATE CON CURA!
Un numero sempre maggiore di ricerche, rivela come i pesticidi, ormai essenziali in agricoltura, siano da annoverarsi tra le sostanze più potenzialmente rischiose per la salute, specialmente per quella dell’apparato riproduttivo, tanto maschile, quanto femminile. Da tali ricerche emerge che patologie come endometriosi, infertilità maschile e criptorchidismo, potrebbero essere causate dall’esposizione a questi agenti, catalogati dall’Istituto Superiore di Sanità come interferenti endocrini, ovvero: “sostanze esogene, o miscele, che alterano la funzionalità del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un organismo, oppure della sua progenie”.
Secondo l’ISS tali sostanze possono essere alla base di:
- una riduzione della fertilità, sia maschile, sia femminile;
- patologie del sistema riproduttivo
- diabete e obesità
- disfunzioni ormonali
- rischio di tumori
- deficit cognitivi e comportamentali.
Fortunatamente, data la pericolosità di questi agenti tossici, l’UE ne monitora la presenza sul mercato e, dunque, la conseguente contaminazione di ambienti e alimenti.
I pesticidi
Nello specifico, i pesticidi, detti anche prodotti fitosanitari, sono sostanze chimiche, utilizzate in agricoltura per tutelare i raccolti. Chiaramente, come ha spiegato anche l’EFSA: Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, dato che il loro funzionamento si basa sulla capacità di intaccare le funzioni vitali degli organismi e che non sono certo capaci di distinguere i loro bersagli, possono rappresentare un pericolo anche per gli essere umani. Anche perché, per quanto, gli effetti di queste sostanze siano ancora in fase di studio, è assodato che possono costituire una minaccia per l’apparato riproduttivo.
Fertilità femminile e pesticidi
I pesticidi rappresentano una minaccia per la fertilità femminile. In passato la letteratura scientifica si era occupata principalmente delle donne esposte a tali sostanze per ragioni lavorative. Oggi la ricerca si sta focalizzando anche sulle consumatrici. Secondo uno studio molto recente, i pesticidi costituirebbero un pericolo per la riserva ovarica delle donne di ogni età, fino a diventare, in casi estremi, causa di menopausa precoce.
La ricerca su pesticidi e PMA
Inoltre, secondo un altro studio, pubblicato su Jama nel 2018, condotto Harvard University di Boston (USA) e promosso dal National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS), il consumo di frutta e verdura contaminate da pesticidi potrebbe influenzare negativamente il risultato nelle donne che stanno affrontando un percorso di PMA. Tuttavia, va precisato si tratta di ricerche effettuate negli Stati Uniti, dove la normativa in materia non è stringente come in Europa e ancora in fase di approfondimento.
Fertilità maschile e pesticidi
Per gli uomini, è stato dimostrato che i pesticidi sono una minaccia per la fertilità attraverso un confronto tra campioni di spermi attuali con altri con altri rilevati circa 25 anni fa. Dalla ricerca è emerso che quantità e qualità degli spermatozoi, oggi, risultano inferiori del 30%, percentuale in aumento nelle aree con maggiore concentrazione di pesticidi, metalli pesanti e altri interferenti endocrini.
Lo studio del 2015
Da un’altra ricerca condotta negli Stati Uniti e pubblicata nel 2015 su Human Reproduction è emerso che, non solo i professionisti a contatto per lavoro con queste sostanze ma anche i consumatori possono essere a rischio.
Tuttavia, come ha specificato Jorge Chavarro, medico a capo della ricerca, non bisogna fare eccessivi allarmismi contro il consumo di frutta e verdura che rimane benefico per l’organismo; bisogna solo esortare i consumatori a farne un uso consapevole. Ovvero, oltre a lavare accuratamente i prodotti è importante sceglierli, magari prestando attenzione alla loro provenienza e alla tipologia di agricoltura da cui provengono, per poter acquistare quelli coltivati con il minor uso di pesticidi.
Per finire un sospiro di sollievo.
Per concludere possiamo dirci d’accordo con il dott. Chavarro, conoscere i rischi derivanti da alcune sostanze è importante, ma non per eliminarle, bensì per farne un uso consapevole. Fortunatamente in Europa la regolamentazione sull’uso di queste sostanze è molto rigida e quindi è quasi impossibile trovare frutta e verdure contaminate. In particolare, stando i dati EFSA il 98,8% dei campioni di vegetali esaminati è privo di residui di pesticidi e solo l’1% dei prodotti è risultato non conforme.
Infine, per tirare un ultimo sospiro di sollievo, basta consultare le Linee guida per una sana alimentazione 2018 che dimostrano come in Italia, anche le persone più esposte a queste sostanze, lo sono per una quantità minima, inferiore al 20%, ovvero alla dose giornaliera ammessa, quella che si potrebbe consumare ogni giorno per tutta la vita senza alcuna conseguenza.
I miei consigli
Tuttavia, dato che la prudenza non è mai troppa, il mio consiglio per essere proprio sicuri è di seguire poche e semplici accortezze:
- lavare accuratamente i prodotti;
- variare le scelte alimentari.
- ed eventualmente preferire i vegetali provenienti da agricolture biologiche e controllate.