“A tu per tu”. La rubrica per svelare falsi miti e mezze verità a proposito di sole, gravidanza e fecondazione assistita.
Molte pazienti, dopo aver effettuato un trattamento di PMA o comunque in stato interessante, mi chiedono come affrontare l’estate e, in particolare, il sole in gravidanza, spaventate dal fatto che la pelle delle donne incinte sia più sensibile al sole.
In gravidanza e durante i trattamenti di PMA la sensibilità della pelle al sole aumenta
Effettivamente è vero: in gravidanza e durante i trattamenti di fecondazione assistita le donne diventano più sensibili al sole e possono andare soggette al cosiddetto cloasma gravidico, ovvero al formarsi di antiestetiche macchie cutanee sul viso e sul pancione. In particolare, la linea scura che si forma sul pancione dall’ombelico in giù è detta “linea nigra”. Generalmente compare intorno alle ventiduesima settimana di gravidanza e scompare naturalmente poco dopo il parto.
Certo, questo non vuol dire che il sole è da vedere come un nemico ma, semplicemente che occorre esporsi con le dovute accortezze.
Il Cloasma gravidico
Innanzitutto, è bene specificare che il cloasma gravidico, ancora in fase di studio e ricerca da parte di numerosi specialisti, oltre che dall’esposizione al sole può dipendere anche da fattori genetici ed ormonali. Tuttavia per limitare il rischio di comparsa di queste fastidiose macchie che comunque, nella maggior parte dei casi, tendono a scomparire al termine della gestazione, è importante prendere alcune determinate precauzioni.
Usa il buon senso
Chiaramente, la prima è esporsi al sole con moderazione e buon senso, evitando le ore più calde, prediligendo zone ombrose, indossando il cappello e, ovviamente, una potentissima crema solare che protegga non solo dai raggi UVA, ma anche da quelli UVB.
Sebbene, come ho accennato sopra, il cloasma tende a scomparire e a mitigarsi naturalmente dopo il parto, è bene ter presente che qualora permanga, come nella maggior parte dei casi di macchi cutanee, non è banale eliminarlo. Per questo il consiglio è di prevenirlo ma, in caso contrario, la soluzione migliore è sicuramente rivolgersi ad un dermatologo.
Sole e fecondazione assistita
Per quanto riguarda le donne che si sottopongono a trattamenti di PMA – procreazione medicalmente assistita, è opportuno ricordare che la stimolazione ovarica, utilizzata per aumentare l’attività dell’ovaio, comparta un aumento del livello estrogeni. E proprio l’alta concentrazione di questi ormoni nel sangue può favorire la comparsa di macchie solari. Quindi, anche in caso di trattamenti di fecondazione assistita è bene esporsi al sole con la massima cautela, adoperando sempre un’ottima protezione solare.
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Un’ultima curiosità
Infine, se proprio temi le macchie, ricorda che gli alleati migliori sono i vestiti, ovvero le barriere fisiche. Ad esempio, sostituisci il bikini con il costume intero, non separarti mai dal cappello e porta sempre con te un bel pareo, in caso sentissi il sole scottare sulla pelle nelle ore più calde. Infine, ricorda sempre di nutrire la pelle. Quindi, di giorno in spiaggia, via libera alle creme solari; la sera, dopo la doccia, non dimenticate di passare sempre un buon idratante per lenire, ammorbidire e favorire l’elasticità del derma.