TRANSFER EMBRIONARIO
Il transfer embrionario è il passaggio fondamentale di ogni procedimento di fecondazione assistita di II o III livello. Si tratta dal momento in cui uno o più embrioni vengono trasferiti in utero.
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La procedura del transfer embrionario è semplice non richiede analgesia, tuttavia è sicuramente il momento più delicato ed emozionante per le donne.
La Fecondazione Assistita giorno per giorno
- Il giorno zero è quello del prelievo ovocitario in cui gli ovociti prelevati dall’ovaio vengono uniti (inseminati) agli spermatozoi.
- Il giorno uno è quello in cui si “legge” l’avvenuta fertilizzazione, cioè quando risulta al microscopio che le due cellule gameti si sono unite.
- Dal secondo/terzo giorno si ottiene l’embrione che, se di carattere evolutivo, aumenterà le sue cellule da due fino a circa 10, in circa 24 ore.
- Il quarto giorno l’embrione cambia aspetto si “compatta”, le cellule non sono più nettamente distinguibili e si chiama Morula.
- Il quinto/sesto giorno 5-6 abbiamo una Blastocisti dove il nostro embrione raggiunge circa le 150 cellule.
Quando si fa il Transfer Embrionario?
Il momento in cui fare il transfer embrionario varia di caso in caso.
Le variabili da considerare sono diverse:
- numero degli embrioni creati
- numero di tentativi già fatti
- età della paziente
In generale, la tendenza è quella di fare il transfer embrionario al quinto giorno allo stadio di blastocisti. Con trasferimento di un solo embrione, fattore che contribuisce a diminuire notevolmente la possibilità di gravidanza gemellare.
Tuttavia è bene ricordare che ogni caso va valutato a sé e non sussistono chiarissime evidenze in merito ad un giorno preciso del trattamento. Ad ogni modo, è opportuno non fare affidamento sulle altrui esperienze, ma seguire esclusivamente le indicazioni del proprio medico, con cui deve esserci un rapporto di piena fiducia.
Come avviene realmente il transfer?
La collaborazione tra biologo e ginecologo in questa fase è massima.
Le Fasi:
- L’embrione o gli embrioni vengono caricati dal biologo su un sottilissimo catetere.
- Il ginecologo, dopo avere inserito lo speculum in vagina, posiziona un catetere delicatamente in utero. Tale catetere sottile e molto flessibile farà da guida a quello contenete gli embrioni portato dal biologo.
- Quindi l’embrione viene “depositato” in utero.
Molto spesso l’intera manovra viene eseguita sotto guida ecografica. Anche perché, pur non essendoci delle chiare evidenze che questo possa aumentare il tasso di successo, sicuramente è utile, soprattutto quando ci si trova difronte a complesse angolature del collo dell’utero.
Inoltre la visione del trasferimento mediante ecografia è molto gradita dalle pazienti che si sentono più partecipi.
Come comportarsi dopo il transfer?
In genere viene consigliato un tempo di riposo breve tanto quanto la permanenza della paziente nel centro.
Nei giorni successivi si può condurre una vita normale.
Si dovranno evitare sforzi estremi come in sport particolari (running sollevamento pesi aerobica spinning ecc.)
Si sconsiglia di non avere rapporti sessuali, almeno fino al primo test di gravidanza in quanto con l’orgasmo si possono avere contrazioni uterine che è meglio evitare.
L’alimentazione può essere varia non ci sono alimenti che favoriscono o sfavoriscono l’impianto embrionale, meglio una alimentazione sana evitando eccessi di alcool e caffe e nelle donne negative al TOXO TEST meglio evitare cibi crudi.
Ci sono sintomi indicativi di gravidanza dopo il transfer?
A volte compaiono sintoni diversi come “doloretti” pelvici, nausea anche piccoli perdite vaginali di colore rosso, che allarmano le pazienti.
Spesso tali sintomi sono legati anche ai farmaci che si utilizzano nel periodo post-transfer.
Voglio ricordare che nessun segno è significativo, né in positivo né in negativo, inoltre, a livello emotivo questo è un periodo delicatissimo per le pazienti.
Per avere un risultato certo, bisogna aspettare il giorno del test di gravidanza (Beta HCG) che avrà luogo dopo 11-12 giorni dal transfer embrionario.
M.R.R.
